Alla fine del 2024 ho evitato intenzionalmente di fare un post celebrativo con il “bilancio dell’anno”. Il teatro dei social commerciali ha trasformato un sacrosanto momento di riflessione in uno spettacolo vanesio, un’ennesima occasione per competere, tra di noi e con noi stessx. Non tutto deve essere performance, specialmente se è quello che facciamo per essere felici.
Detto questo, circa un anno fa ho gettato il cuore oltre l’ostacolo e ho stravolto la mia vita. Ho lasciato definitivamente il mio lavoro di traduttore di videogiochi, un po’ perché mi ero stufato e sentivo il bisogno di fare altro, un po’ perché l’avvento dell’IA aveva svalutato irrimediabilmente la mia professionalità. Ho scelto di fare qualcosa in cui vedo del significato: mettere le cose che so fare al servizio di un “assalto alle piattaforme”, un esercizio di pedagogia hacker per rimettere in discussione il mio rapporto con la tecnologia e il concetto stesso di produttività.
Il piano dell’assalto era: Studiare le piattaforme commerciali, per difendermi dai loro meccanismi e creare consapevolezza sui loro giganteschi problemi etici; Smettere di regalare ai vari Instagram le cose più preziose che ho: la mia vita privata, il mio tempo, i miei pensieri, i frutti della creatività; Esplorare le piattaforme autogestite e il software libero, perché l’utilizzo è un atto politico, e divulgare il loro funzionamento in modo che altrx possano fare lo stesso.
Questa newsletter, non a caso, è nata proprio per condividere questo viaggio con voi, non in quanto follower, che è un termine che implica una gerarchia tossica, ma in quanto amiche, complici, alleatx. Negli ultimi dodici mesi mi avete scritto mail, siete venute ai miei concerti e chi ha potuto ha persino deciso di investire in quello che faccio. Grazie.
La prima cosa che ho notato, spostando il mio baricentro fuori dal ring dell’algoritmo, è come tutto sia istantaneamente diventato più umano. Tra voi ho trovato nuove amicizie, ma anche risorse, stimoli, affetto. Questo modo diverso di fare le cose, con le sue priorità diverse, ha accorciato le distanze, e mi sembra una cosa stupenda. Come sempre, se volete, rispondete al piccione viaggiatore che vi ha portato questa mail e rompete il ghiaccio. Non c’è nulla che mi faccia più piacere.
Visto che questo assalto lo stiamo portando tutte insieme, quindi, colgo l’occasione per aggiornarvi su tutti i progetti in corso.
Tutto è cominciato da qui. Tele Kenobit è il progetto intorno al quale orbita tutta l’impresa. Stanco di regalare cose che reputo preziose a Twitch e YouTube, che le avrebbero buttate nel calderone del content per poi usarle come veicoli pubblicitari, ho unito le forze con FDA e ho messo su un canale Owncast. In pratica, una cosa funzionalmente identica a Twitch, ma totalmente indipendente, che gira su un mio server. Mi permette di trasmettere senza infliggere pubblicità a chi mi guarda, e al tempo stesso di avere rispetto della sua privacy, grazie alle meraviglie del software libero. Inoltre è tutto parte del Fediverso, quell’internet fatto di ponti invece che di muri di cui non smetto mai di parlare.
Tele Kenobit è in diretta il lunedì e il martedì alle 21:30, più tutte le mattine, dal lunedì al venerdì, alle 8:30, con la mia trasmissioncina relax mattutina.
I video delle trasmissioni passate, invece di finire su YouTube, ad affogare in un mare di shorts e sbobba IA, vanno sulla mia Videoteca, un’istanza di Peertube, anch’essa autogestita. Ci trovate le chiacchiere interessanti di Nuovo Baretto Utopia, la storia dell’arte insegnata dal Dottor Pira, ma anche film commentati dai registi e concertini.
C’è anche un fronte solo audio, sul mio Castopod, che è un’altra piattaformina autohostata dove potete seguire i podcast delle trasmissioni. Su questa esperienza posso tirare sì un bilancio, non numerico, ma affettivo. Gestire Tele Kenobit nel 2024 è stata una gioia continua, ma anche una pratica curativa, un massaggio alle tempie.
Twitch, YouTube, Instagram e affini ci insegnano che tutto quello che facciamo ha una data di scadenza brevissima, che tutto ciò che ha più di tre settimane è storia antica e va rimpiazzato con cose nuove. Con Tele Kenobit, a distanza di un anno, vedo tutte le cose che ho fatto e realizzo che ho costruito qualcosa con lx mix amicx. Non sono robaccia vecchia, sono cose di cui vado fiero e che potrò riguardare un giorno ed essere felice di averle fatte. C’è una differenza ENORME.
Stasera, lunedì, alle 21:30, farò una puntata di Nuovo Baretto Utopia con LRNZ, che oltre a essere un artista incredibile e un amico del cuore, è anche uno dei miei compagni nell’avventura fuori dalle piattaforme. Stasera parleremo di questi temi, e non solo.
Domani, martedì, alle 21:30, ci sarà Jonathan Dimensione AESTHETICA, la trasmissione sulla storia dell’arte diretta dal Dottor Pira e Michele Sala.
Durante l’anno ho finalmente trovato il tempo di scrivere. Prima di questo cambiamento drastico, credevo di non riuscire a scrivere per mancanza di ispirazione e forza di volontà. Invece, semplicemente, non dedicavo alla scrittura lo spazio che merita, confinandola nei piccoli momenti liberi, o magari a fine giornata, stanco dalle fatiche del lavoro. Oltre a questa newsletter, che mi ha dato grandi gioie e mi ha fatto capire la bellezza di scrivere con regolarità, ho scritto il più possibile per documentare il viaggio che sto affrontando.
Ho scritto le Pillole di Libertà digitale, mini fanzine, leggibili in un paio di minuti, che raccontano alcuni dettagli a mio avviso cruciali delle nostre vite digitali. Qui ho osservato uno dei miracoli del sapere libero: ho pubblicato con Creative Commons CC BY SA, una licenza copyleft che permette a chiunque di riutilizzare e ripubblicare il mio lavoro, e miracolosamente le fanzine sono state tradotte anche in inglese, spagnolo e ceco! Tutto senza che io dovessi muovere un dito. La libertà è contagiosa.
Ho scritto anche Liberare il mio smartphone per liberare me stesso, un esperimento su me stesso nato proprio qui, sulla Settimana Sovversiva. La prima tiratura del libro è andata a ruba e domani dovrebbe arrivarmi la seconda. Ovviamente, se non lo volete comprare, ve lo regalo in digitale.
In questo momento sto scrivendo un altro libro, che si intitolerà proprio “Assalto alle piattaforme”, e sto curando una fanzine pensata per spiegare le basi di Owncast a chiunque voglia cominciare a strimmare. In questo periodo, scrivere mi fa stare molto bene.
La festa del videogioco ribelle e itinerante sta per tornare, per il terzo anno consecutivo. Qui sotto trovate il flyer che ho realizzato per comunicare le date e la disponibilità della call per chi vuole proporci giochi, talk o workshop. Dietro Zona Warpa c’è un sacco di impegno da parte mia e del resto del collettivo warpo. Mi affascina come Zona Warpa sia la cosa più impegnativa che faccio, in termini di tempo ed energie, ma anche quella che mi paga di meno (leggasi: zero). In compenso, mi arricchisce di stimoli, persone, esperienze. I soldi servono, ma non sono tutto.
Il progetto Socialini è un caso interessante. È nato l’anno scorso, in maniera del tutto sperimentale, come “palestra online” per aiutare le famiglie nell’educare figli e figlie a stare su Internet e a non cadere vittima delle sue trappole. Il progetto esiste ancora, ma il bello di sperimentare è che le cose non vanno sempre nella direzione che ti aspetti.
Abbiamo avuto un semplice problema: la stragrande maggioranza delle famiglie che ha aderito al progetto non ha avuto tempo ed energie per seguirlo. Ci sta, può succedere, e col senno di poi potevamo anche immaginarlo. Crediamo fermamente nell’idea alla base del progetto, e quindi abbiamo deciso di estenderne la portata. Siamo ancora pronti a creare Socialini personalizzati per le singole famiglie, ma ci siamo aperti anche a realtà di altro tipo: collettivi, locali, piccole comunità, artistx, gruppi del fantacalcio etc. etc.
Il sito riflette ancora il vecchio scope del progetto, ma se vi interessa saperne di più scriveteci!
Ho un sacco di concerti in programma, con una nuova formula che mi diverte molto. In orario aperitivo facciamo due chiacchiere, tutte insieme, confrontandoci sul tema della libertà digitale (o di quello che capita), poi cena, festa e musica. Vi regalo una caramella di ottimismo: è vero che i social ci fanno male e ci anestetizzano, ma andando in giro è sempre più evidente come la gente abbia voglia di parlare e sia in cerca di contatti umani e significativi. In questo momento sembra tutto nero, ma sono convinto che la nostra umanità la spunterà sulla noia algoritmica.
Ecco le prossime date: 15 febbraio - Circolo Ribalta, Vignola (MO) - Porterò dalle amiche del collettivo Micelio la mia combo di chiacchiere, fanzine e musica a 8 bit.
21 febbraio - Circolino della Malpensata, Bergamo - Combo! Prima presentazione del libro, poi concerto!
13 marzo - Ottobit Artlab, Montelupo Fiorentino - L’Ottobit è casa, per me. Ci vediamo lì.
12 aprile - Ottagono, Codroipo - Ci sarà il Synthimi fuART e i suonerò i miei Game Boy.
19 aprile - Ascoli Piceno (info in arrivo)
27 aprile - Bari (info in arrivo)
Grazie per avermi regalato un 2024 più umano. Nel 2025 faremo cose belle. Non importa quante, ma come. Se non è sovversivo ridefinire il nostro concetto di valore, non so cosa possa esserlo!
Buona Settimana Sovversiva!
Kenobit