Settimana scorsa non avete ricevuto la Settimana Sovversiva. Oggi vi racconto perché.
Credo nella vulnerabilità.
Sono cresciuto in un mondo che mi ha insegnato a non mostrare debolezze, anche a costo di fingere, perché la vita è una competizione e se non sei un vincente significa che sei nella squadra dei perdenti.
Quanta fatica facciamo per indossare la maschera del successo? Io lo trovo sfiancante. E non solo! Mi sembra che, nel farlo, contribuiamo alla narrazione di una bugia collettiva, di quelle che si perpetuano solo perché ci crediamo.
Invece, sotto sotto, siamo tuttǝ vulnerabili. Raccontarci il contrario ci rende più solǝ e ci fa dimenticare che siamo tuttǝ parte della stessa equazione. Finiamo per credere davvero che la vita sia una gara, e per vincere cosa?
Più ci penso, più mi convinco che parlare delle nostre debolezze sia una pratica rivoluzionaria, perché solo condividendo le cose che ci fanno male possiamo renderci conto che i problemi sono collettivi e che possiamo affrontarli insieme.
Quindi, se vi va, vi racconto come mi sento. Settimana scorsa non avete ricevuto questa newsletter perché, senza giri di parole, ero stanco morto. Stanco fisicamente, perché ero reduce da un mese intensissimo di concerti e di eventi (fonte di grande gioia), ma anche stanco nello spirito. Come sapete, dall’inizio del 2024 ho deciso di dedicarmi anima e corpo alle mie attività artistiche e alla militanza; è un’esperienza che non cambierei con nulla al mondo, ma non è facile. Se da un lato sono felice perché credo nelle cose che faccio, dall’altro realizzo di aver rinunciato alla mia rete di sicurezza e ogni tanto la paura di cadere si fa sentire.
Negli ultimi tre mesi, al netto delle mie fortune e dei miei privilegi, il mondo reale mi ha sferrato vari colpi sotto la cintura. All’inizio dell’anno è mancato un mio amico fraterno, e proprio quando la ferita stava iniziando a rimarginarsi è arrivata la notizia di un altro amico che ci ha lasciatǝ all’improvviso. Che botta. Nel mentre i miei genitori invecchiano, iniziano ad avere acciacchi preoccupanti e io realizzo con una punta di terrore che ora l’adulto sono io. Brrrr.
Poi, in un momento di particolare debolezza, in cui ero affaticato per tutti i motivi di cui sopra, ho subito una truffa. Ve la racconterò meglio in un post sul mio blog, ma in pratica ho subito un attacco di “vishing”, una frode telefonica. È stata una beffa, perché sono stato fregato proprio sui temi di cui mi occupo e sono cascato in un trabocchetto che, a mente fredda, avrei riconosciuto senza problemi. Mi hanno rubato un sacco di soldi e mi sono sentito mancare la terra sotto i piedi. A subire l’attacco non è stata la mia competenza in fatto di sicurezza informatica, ma la mia umanità. Per un miracolo sono riuscito a recuperare tutto, fino all’ultima lira, ma per due lunghe settimane ho temuto di aver perso una cifra che mi avrebbe messo in ginocchio. Mi sono sentito violato e la burocrazia mi ha costretto a rivivere il trauma quasi quotidianamente. C’è stato un lieto fine, ma la truffa è stata una coltellata in un momento in cui avevo bisogno solo di coccole.
Quindi mi sono preso una settimana di pausa, senza preavviso, perché so che quello che stiamo costruendo è realmente nostro e che stiamo gettando delle fondamenta fatte di umanità. Sapevo che mi avreste aspettato e che non ve la sareste presa.
Raccontarsi bugie è sfiancante. Riconoscermi il diritto di essere vulnerabile è uno dei regali più grandi che mi sono fatto negli ultimi tempi, perché nell’istante in cui ho alzato la bandiera bianca ho scoperto davvero che non sono solo. L’affetto, l’empatia e i racconti dellǝ amicǝ mi hanno rimesso al mondo. Se avessi finto di essere di adamantio, avrei dovuto affrontare tutto da solo, e sono felice di non averlo fatto.
Non può esserci mutuo soccorso, se fingiamo di non avere bisogno di soccorso.
La vulnerabilità è ciò che ci rende umanǝ. Condividerla è un atto di fiducia, ed è proprio sulla fiducia che costruiremo il futuro. Se volete raccontarmi le vostre e ricevere un abbraccio, scrivetemi a kenobit@protonmail.com.
Buona Settimana Sovversiva! Kenobit
Si sta concludendo il primo trimestre di programmazione e sono felicissimo dei risultati. Questa settimana mi prenderò un po' di tempo per leccarmi le ferite e per caricare su videoteca.kenobit.it le trasmissioni che mancano (tre puntate di Nuovo Baretto Utopia e due di Jonathan Dimensione AESTHETICA). Settimana prossima ci sarà invece il gran finale della prima stagione, con Cory Doctorow ospite di Nuovo Baretto Utopia. Lui è uno dei miei scrittori preferiti, nonché una delle persone che mi ha fatto conoscere i temi che sono al centro dell'assalto alle piattaforme. Non vedo l'ora!
Però ecco, questa settimana la saracinesca della parte live di Tele Kenobit è abbassata. Scommetto che c'è almeno un video della videoteca che non avete ancora vsto.
In aprile ci saranno concerti, talk dal vivo, puntate live di Nuovo Baretto Utopia e altre sorprese.
Il primo appuntamento sarà al Base di Palazzolo, questo venerdì. Per gli altri, vi rimando al mio account di Livello Segreto, perché sono via per Pasqua e non ho la mia agenda a portata di mano. Riposatevi! Riposiamoci!
Kenobit