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La Settimana Sovversiva

Ciao! Prima di cominciare, vi segnalo con immensa gioia che lo Scanlendario di quest'anno è venuto benissimo ed è disponibile per l'acquisto. Lo trovate qui! È un calendario che mette l'amore per i videogiochi al servizio del mutuo soccorso, organizzato dal basso, no profit. Da ormai sei anni lo facciamo con tanto amore, donando il 100% dei proventi a progetti solidali in Italia e nel mondo. Quest'anno abbiamo deciso di devolvere tutto al progetto "Gli alberi della rete" di Gazaweb e ACS Italia. Vi invito a scoprirlo visitando il sito, ma è un'iniziativa concreta che lavora per ripristinare la connettività a internet nella Striscia di Gaza, con la creazione di hotspot basati su eSIM. Ci tengo moltissimo, perché il momento più terrificante di questo 2025 è stato quando le infrastrutture delle telecomunicazioni sono state bombardate e per quasi due settimane abbiamo perso ogni contatto con i nostri amici in Palestina. Fate girare la voce! <3

Occupandomi di tecnologia, negli ultimi mesi ho pubblicato post e analisi così tetre che in confronto i Joy Division sembrano un gruppo ska. Le big tech come Microsoft, Amazon, OpenAI e Meta sono pappa e ciccia con un esercito genocida, il grande inganno dell'IA lascia a casa migliaia di lavoratori sotto Natale, proposte come Chat Control mettono a rischio il nostro diritto alla riservatezza e le piattaforme dominanti del capitalismo digitale sono sempre più tossiche. È un mondo difficile, non ci piove. Detto questo, per quanto sia importante non mettere la testa sotto la sabbia, non vorrei mai passare per un cosiddetto "doomer".

Da Wikipedia: i doomer sono persone estremamente pessimiste o fataliste riguardo a problemi globali come la sovrappopolazione, i carburanti fossili, il cambiamento climatico, il collasso ecologico, l'inquinamento, le armi nucleari e l'intelligenza artificiale.

Il termine si è affermato online per definire chi si è arreso all'inevitabilità della apocalisse, dell'estinzione, e appunto del concetto di "doom" in inglese. Lo dico e lo ripeto: non sono un doomer, anzi. Sono un ottimista, un po' per spirito, un po' per necessità. Da un lato non mi voglio arrendere, anche perché la narrazione per la quale tutto è perduto è uno strumento di chi ha l'interesse a mantenere l'attuale status quo. Dall'altro, al netto di tutte le brutture del mondo, vedo tantissime cose belle, che mi fanno credere che ce la faremo, e che lottare non è un sacrificio, ma una gioia, una scelta vitale.

Quindi, per dare una svolta battagliera a questa settimana grigia e piovosa (sono meteoropatico, se lo siete anche voi vi mando un abbraccino), vi racconto un po' delle cose che mi tengono alta la vita. Tanto per cominciare, vedo un fiorire di consapevolezze e un sincero fermento sociale. Cinque anni fa, quando parlavo di libertà digitale, incontravo una grande resistenza. Anzi, ancora peggio: una grande indifferenza. Ora, forse perché la situazione sui social è peggiorata così tanto che le storture sono evidenti a chiunque, vedo grande curiosità. Sempre più persone stanno decidendo di riprendere in mano la loro vita digitale, soprattutto nelle nuove generazioni. La consapevolezza è contagiosa e le iniziative per diffonderla si stanno moltiplicando. A proposito, il 26 e il 27 sarò all'aula occupata della Sapienza per due giorni di workshop sulle pratiche di tutela della privacy digitale!

Le mura della fortezza delle piattaforme sono piene di crepe e c'è chi fabbrica martelli senza sosta, per poi regalarli a chiunque avrà il piacere di usarli. Il mondo del software libero produce e mantiene strumenti capaci non solo di spezzare le nostre catene, ma anche di depotenziare colossi come Meta e Microsoft. Abbiamo il Fediverso, una rete di social autonomi, senza pubblicità, senza furti di dati, senza padroni, dove chiunque può trovare una dimensione online più rilassante e arricchente, ma non solo. Il software libero ci mette a disposizione una cassetta di attrezzi con la quale possiamo immaginare un mondo online radicalmente diverso, basato sulla cooperazione invece che sulla competizione. Questa newsletter, per esempio, vi arriva grazie a Listmonk, che mi permette di fare tutto quello che farei con servizi commerciali come Mailchimp, ma gratis e senza obbligarvi a cedere i vostri dati a un'azienda privata. Abbiamo una miriade di mezzi, sviluppati dal basso, che nessuno mai potrà toglierci, con i quali possiamo fare cose che anche solo vent'anni fa sarebbero state impensabili. Nel mentre, è sempre più evidente come i colossi che ci sembrano inamovibili si fondino su premesse insostenibili, anche per qualcosa di irrazionale come il capitalismo. Banalmente, la bolla dell'IA potrebbe scoppiare, prossimamente. Ci raccontano che è il futuro, perché se smettiamo di crederci il loro castello di carte crolla. Il futuro ci riserverà grandi occasioni per cambiare tante cose, ne sono convinto.

Insomma, non sono un doomer, e spero che non lo siate anche voi. Siamo molto più pericolose, quando non ci arrendiamo. E in ogni caso, la lotta mi pare molto più invitante dell'apatia.

Buona Settimana Sovversiva!
Kenobit

APPUNTAMENTI IN ARRIVO

19 novembre - Milano - Suonerò per una serata di IGDA in compagnia della mia amica Chipzel. Chiedetemi pure più info in privato.

22 novembre - Massa Carrara - Torno ai Baccanali, un posto del cuore. Non vedo l'ora.

29 novembre - Milano - Cascina Occupata Torchiera compie 33 anni e io suonerò il mio Game Boy per festeggiarla.

30 novembre - Milano - Doppietta! Suonerò al CIQ di spalla ai Cul Zag, di ritorno da un tour.

6+7 dicembre - Pisa - Sarò al rifugio per animali Ippoasi, il 6 con un concerto di Game Boy e il 7 con una performance ambient. Tutto a benefit della struttura!

11 dicembre - Gaeta - Suonerò i miei Game Boy alla Casamatta. Non vedo l'ora, non sono mai stato a Gaeta!

12 dicembre - Cosenza - Presto più info

13 dicembre - Reggio Calabria - L'ultimo concerto dell'anno! Sarò all'Interzone con i miei Game Boy.

Buona Settimana Sovversiva!

La Settimana Sovversiva
illustrazioni di Gianluca Folì