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La Settimana Sovversiva

Come potete vedere, questa Settimana Sovversiva è la prima ad arrivarvi con la nuova veste grafica, creata da Gianluca Folì. Un concept semplice: una persona che si avventura in un mondo ignoto, con una torcia in mano, per evitarne i pericoli e scoprirne le meraviglie. All’inizio di quest’anno, quando ho cambiato vita e prospettive, ho avuto esattamente la sensazione di addentrarmi in una foresta buia, irta di insidie, ma al tempo stesso piena di tesori. Fa paura ed è emozionante. È forse la paura stessa a essere emozionante, perché quando la proviamo stiamo uscendo dalla nostra comfort zone? Io so solo che la mia comfort zone iniziava a sembrarmi una gabbia e che sono felice di aver scambiato un po’ di sicurezza con il brivido di esplorare quel che c’è fuori. Gianluca, oltre a essere un illustratore fuori scala, è un amico speciale, con il quale condivido pensieri intimi e delicati perché so che ha la sensibilità per capirli. Non mi stupisce che abbia colto così alla perfezione lo spirito esplorativo di questa newsletter. È una di quelle persone che mi fanno credere che ci salveremo e che nel mondo ci sono ancora bellezza e magia. Grazie Gianluca, ti voglio bene.

Oggi lanciamo un progetto al quale tengo moltissimo, frutto di mesi di pensieri e lavoro. Parlo al plurale perché siamo un collettivo, nato con la consapevolezza che l’obiettivo è ambizioso e lo raggiungeremo solo lottando insieme, come gruppo, e che dobbiamo strutturarci in modo che chiunque possa decidere di unirsi a noi. Ma non divaghiamo.

Vi presento Socialini.it.

logo socialini

Il progetto dei Socialini nasce da una domanda scomoda. Come facciamo a preparare le nuove generazioni alla vita su Internet? Che opzioni ci sono se abbiamo un figlio o una figlia di 6 anni? Allo stato attuale, ci troviamo davanti a una scelta che mi sembra perdente a prescindere.

Possiamo:

La situazione, purtroppo, è chiara. La scuola non prepara alla vita su Internet. Non ne racconta la storia, i meccanismi e i pericoli. Di fatto, non ci insegna a gestire una parte gigantesca delle nostre vite. Scherzosamente, dico sempre che è un po’ come se non ci insegnasse l’algebra.

Lo stato ha fallito. La scuola è piena di insegnanti che fanno un lavoro cruciale, forse il più importante di tutta la società, ma non hanno gli strumenti e le risorse per avviare un percorso didattico sulla rete. Tutto è delegato alle famiglie, che nella stragrande maggioranza dei casi non hanno le competenze necessarie per insegnare la consapevolezza dei mezzi informatici. E, sottolineo, non ne hanno colpa.

Cosa succede quando lo stato lascia un vuoto problematico e non soddisfa un’esigenza chiave del popolo? Si materializza una grande occasione di organizzarsi dal basso e di mettere in atto le pratiche del mutuo soccorso, riaffermandone il valore e la necessità. Possiamo avere un ruolo attivo, riprenderci un po’ di potere e ridistribuirlo in maniera orizzontale.

Ed ecco, quindi, che nascono i Socialini. Cosa sono?

Un Socialino è un server Mastodon, un piccolo social network con tutte le funzioni del caso: condivisione di foto, frasi, link. Fa parte del Fediverso, ma in un modo speciale. Parliamo sempre di Fediverso per la sua possibilità di unire tutto il mondo online in una grande federazione, ma quasi mai di come possa fare l’opposto: creare un’isola indipendente, completamente separata dal resto di Internet. Sicura, privata, protetta.

Il Socialino, dunque, è un social network giocattolo, per imparare a vivere e conoscere Internet, ma in un contesto realmente sicuro, dove i meccanismi tossici dei social commerciali non possono attecchire.

Il Socialino è il vostro social di famiglia e ha una tripla funzione pedagogica.

Abbiamo già fatto dei primi test con un paio di famiglie e possiamo dire che il concept funziona. Ora, dunque, siamo prontǝ a partire con la prima fase ufficiale del progetto: trovare 10 famiglie che vogliono un Socialino, per stringere i bulloni del progetto e rodarlo su scala più ampia. L’idea è di definire le pratiche, scrivere guide e documenti e attirare altrǝ alleatǝ, su tutti i fronti, per poter in futuro creare altri 10, 100, 1000 Socialini.

Se vorreste essere una di quelle 10 famiglie, scrivete a ciao@socialini.it e diteci in due righe chi siete e perché vi farebbe piacere partecipare. In questa fase, per motivi prettamente numerici, dovremo fare una selezione, nella quale cercheremo di privilegiare la varietà, alla ricerca delle tante forme diverse che una famiglia può assumere.

Il progetto è totalmente no profit e lo sarà sempre. Socialini non è un business, ma un progetto di mutuo soccorso volto alla creazione di saperi e competenze digitali per il presente e il futuro. Ogni Socialino ha un costo di mantenimento di circa 3 euro al mese, che in questa fase assorbiremo noi (o ci finanzieremo con un concerto o un giro di donazioni). Tutto il lavoro svolto è volontario e gratuito. Un domani, quando il progetto sarà avviato, l’unico costo per le famiglie sarà quello mensile del server, che puntiamo a ridurre ulteriormente, magari trovando uno spazio per tenere delle macchine. Ma non bruciamo le tappe...

Parte del progetto sarà anche la Piazzetta, un’istanza Mastodon a parte dove raccoglieremo contenuti fidati, sempre open e senza pubblicità, per chi vorrà del materiale per arricchire il suo Socialino. Ne parleremo nel dettaglio nei mesi a venire.

Sono sinceramente emozionato di svelare questo progetto. Ci abbiamo messo il cuore (io, FDA, Morloi e Kzk) e qualcosa mi dice che questa idea bizzarra potrà realmente cambiare qualcosa in positivo. Ho tanta voglia di parlarne e di confrontarmi, quindi non esitate a scrivermi, rispondendo al nostro piccione viaggiatore.

Riprendiamoci Internet.

Buona Settimana Sovversiva!
Kenobit


EVENTI IN ARRIVO

13 giugno - Bologna, BolognaFiere - Double feature! Sarò ospite del WMF2024 (We Make Future) con un talk sul Fediverso, insieme a mio fratello Ed (admin di Livello Segreto nonché alleato di mille battaglie digitali). Farò anche una piccola esibizione con il Game Boy sul main stage.

La Settimana Sovversiva
illustrazioni di Gianluca Folì